Ancora una brutta figura della regione Liguria sulla caccia.
Con una sentenza depositata il 15 marzo 2022 la Corte costituzionale ha dato torto alla regione Liguria che con una legge del 2021 aveva cercato furbescamente di fare l’’ennesimo regalo all’avidità sparatoria dei cacciatori utilizzando il trucco del cosiddetto “arco temporale” di caccia per ogni specie, stabilito dalle disposizioni venatorie statali.
Se, per esempio, una specie è cacciabile per tre mesi, quando se ne anticipa da data di apertura della stagione venatoria, ne va anticipata anche la chiusura, rispettando l’arco temporale continuativo del periodo massimo che intercorre.
L’escamotage della regione Liguria consisteva nella possibilità di spezzettare, dilatandolo, l’arco temporale di caccia a certe specie, come il colombaccio, in più periodi separati, in modo da rendere la specie cacciabile sia a settembre che (in deroga) nei primi giorni di febbraio.
La Consulta ha invece ribadito che “se i termini dei periodi di caccia sono modificabili, non lo sono, invece, le relative durate, che non possono essere superiori a quelle stabilite, e che, comunque, non possono essere estese all’intera stagione venatoria”.
Questi ci provano sempre e, c’è da scommetterci, continueranno imperterriti ad inventarsi nuovi sotterfugi pur di aiutare le richieste dei nostri fucilatori. Per stavolta comunque gli è andata male.
Per chi fosse interessato questa è la sentenza