Una buona notizia arriva, per una volta, da La Spezia. In questa città, qualche giorno fa, un gruppo di cinghiali, 2 femmine con i loro 7 cuccioli, erano penetrati nello spazio urbano a ricerca di cibo e, soprattutto, di acqua, considerata la grave siccità che in molti casi ha prosciugato i corsi d’acqua.

Gli animali si sono ritrovati all’interno di uno dei parchi della città, chiamato della “Maggiolina” ed il loro destino sarebbe stato segnato a causa di normative che non consentono la loro esistenza se non in ambienti selvatici. Insomma erano destinati ad essere fucilati da qualche solerte sparatore.
Questa volta però le cose sono andate diversamente perché molti volontari e volontarie si sono ribellati contro tale destino ed hanno organizzato blocchi alle entrate del parco per impedire che vi potessero accedere gli incaricati della soppressione. Così, grazie all’impegno di queste persone, la questione è diventata un caso politico sino a che, oggi, dalla Regione Liguria è arrivata la notizia che queste 9 creature non saranno soppresse, ma trasferite in un rifugio per animali dove potranno continuare a vivere la loro vita. Grande ovviamente la soddisfazione di tutti quelli che si sono adoperati per questo risultato
Forse sarà l’aria di campagna elettorale, fatto sta che in questa occasione le Istituzioni, la Regione ed il Comune di La Spezia, hanno avuto un comportamento rispettoso e collaborativo, come ha riconosciuto anche Massimo Vitturi, Responsabile Animali Selvatici della LAV dichiarando che “questa volta le istituzioni hanno saputo ascoltare e decidere per il bene di tutti” .Ciò ovviamente non toglie che in molti altre situazioni la stessa Regione progetti ed esegua piani di abbattimento, pudicamente e vergognosamente definiti “depopolamenti”, come se le belle parole avessero il potere di nascondere la sostanza delle cose.
Oggi, 24 agosto, il Consiglio di amministrazione della nostra associazione ha deciso di partecipare alle iniziative a favore di questi animali, inviando ai volontari che li hanno salvati una offerta economica; con soddisfazione abbiamo appreso che anche questo nostro modesto contributo non sarà più necessario per contrastare l’uccisione, ma solo per consentire una vita migliore a queste 2 mamme con i loro 7 piccoli.