TUTTI D’ACCORDO. CONTRO I LUPI

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Ogni tanto si sente qualcuno che auspica una politica “bipartisan”, cioè che metta tutti d’accordo. Questa volta quel qualcuno sarà contento perché una cosa del genere è successa al Parlamento europeo: peccato però che questo simpatico accordo tra gentiluomini avrebbe una vittima: il lupo.

Ha cominciato Pietro Fiocchi deputato europeo di Fratelli d’Italia, il quale in questo inizio di ottobre 2023 ha scritto una lettera che poi è stata firmata anche dal tedesco Herbert Dorfmann dei Popolari e da Paolo De Castro dei Socialisti (PD in Italia). A questi tre signori si è sorprendentemente unito anche Reinhold Messner, già famoso alpinista, nonché già euro deputato dei Verdi.

Nella lettera che questi personaggi hanno spedito alla Commissione europea essi chiedono che che “si proceda al declassamento del lupo da specie “rigorosamente protetta” , a specie “semplicemente protetta “, in quanto non sarebbe più una specie in estinzione. In questo modo – secondo loro –  il lupo manterrebbe comunque lo status di specie protetta, ma gli Stati e le Regioni potrebbero  gestire meglio il conflitto tra comunità umane e lupi.

l’aula del Parlamento europeo

Traduzione dal burocratico – politichese: “adesso ai lupi non possiamo sparare, ma se cambiassimo il loro livello di protezione si”. Un po’ come capita agli orsi, insomma. Aggiungono, senza alcuna tema del ridicolo, che si farebbe tutto questo “per la sussistenza in buono stato dei territori di montagna e della biodiversità” La quale biodiversità, come noto, è in grave pericolo per colpa dei lupi, e non per le avventate e speculative iniziative degli umani. E stavolta a pensar male ed indovinare ci vuole poco, visto che il signor Fiocchi è il padrone di una delle più importanti fabbriche italiane di armi da caccia, e non solo.

Quindi è bastato pronunciare la parolina magica “lupo” affinché Destra, Centro e Sinistra, con una spruzzatina di verde, si mettessero d’accordo.

Non si sa quale accoglienza sia stata riservata a questa richiesta da parte dei Commissari di Bruxelles. Ma si può star certi che costoro ritorneranno sulla loro proposta quando nel 2024 si voterà per il Parlamento europeo e dovranno andare a caccia (si spera senza sparare) di voti. Per adesso non resta che constatare che Plauto aveva torto: secondo lui era “homo hominis lupus”. Adesso siamo al “homo lupis hominem” e non sembra questo gran progresso.

 

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