In questi giorni l’Associazione ha aderito ad una iniziativa degli amici della LAV di Genova per contestare il metodo autoritario con la quale la Giunta regionale della Liguria ha deciso di procedere alle nomine dell’Osservatorio istituito con la legge ligure n.23 del 2000, cioè la legge di tutela degli animali da affezione.
Va precisato che si tratta di un organismo solo consultivo in cui sono presenti rappresentanti di vari Enti (Comuni, ASL, ecc.) e nel quale è prevista anche la presenza delle associazione animaliste. Nonostante non decida nulla questo organismo è importante per poter avere un confronto sui modi più efficaci di intervento e tentare di incidere sulle decisioni.
Nella Giunta regionale ligure chi dal 2020 si occupa (o meglio dovrebbe occuparsi) della materia è l’Assessora Simona Ferro, (nella foto), della quale effettivamente non si ricordano particolari interventi in materia di tutela animale. Adesso, dopo circa 3 anni di niente, nei giorni scorsi si è ricordata di essere incaricata della cosa e, invece di provvedere finalmente ad interventi concreti, ha trovato il tempo di stabilire che i rappresentanti delle Associazioni in quell’Osservatorio devono essere solo Veterinari.
Come si legge nella nota della LAV, a cui abbiamo aderito, si tratta di una “totale mancanza di rispetto verso le associazioni che quotidianamente, con il solo volontariato, si occupano degli animali sul territorio conoscendo tutte le problematiche che sarebbero così escluse da ogni intervento e forma di collaborazione sulle decisioni in tema di benessere animale”.
In pratica le Associazione dicono; se dobbiamo partecipare, saremo o no liberi di scegliere noi i nostri rappresentanti, per di più con funzioni solo consultive? Invece sembra che l’Assessora abbia scelto l’atteggiamento del “qui comando io” e neppure una richiesta di correggere questo diktat ha sinora avuto riscontro. E’ quindi probabile che le Associazioni dovranno difendere le loro ragioni in sede giudiziaria. Così la Regione Liguria, invece di attuare dei provvedimenti a favore degli animali, costringe le associazioni a spendere risorse per evitare di essere escluse.
Francamente, se gli Assessori incaricati per gli animali sono come questa, meglio nessun assessore. Grazie, ma facciamo (come sempre) da soli.